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Avv. Arcangelo Cammarata

Avvocato Arcangelo Cammarata
Nato il 1° agosto 1901 a San Cataldo da agiata famiglia, iniziò giovanissimo la sua militanza cattolica. Ancora universitario fu segretario della sezione sancataldese e vicesegretario provinciale del Partito Popolare fondato da don Luigi Sturzo. Si laureò in legge nel 1924 all’Università di Palermo, con una tesi su Sindacalismo e Stato, preparata sotto la direzione di G. Ambrosini. Iscritto alla FUCI, ebbe contatti, in quegli anni, con personalità destinate ad assumere funzioni di rilievo nel movimento cattolico nazionale e nella Chiesa italiana. Ebbe rapporti anche con mons. G.B. Montini, il futuro Paolo VI, con il quale fu, nel 1927, tra i primi sottoscrittori dell’Editrice Studium. Nel 1929 il vescovo mons. Jacono lo nominò presidente della giunta diocesana di Azione Cattolica, carica che tenne per diversi anni. Nel 1936, in seguito al ritiro dello zio mons. Luigi Cammarata in ossequio alle disposizioni delle Santa Sede, fu eletto presidente della cassa rurale ed artigiana di San Cataldo «Giuseppe Toniolo». Fu anche presidente dell’Ente fascista di zona per l’assistenza alle casse rurali. In quegli anni fu pure delegato del vescovo per l’amministrazione di opere pie. Iscritto al Partito Fascista al fine di occupare le cariche amministrative affidategli dal vescovo, ebbe l’ostilità di elementi del fascismo locale che gli rimproveravano la trascorsa militanza nel Partito Popolare. Ripetutamente gli fu tolta la tessera, finché nel 1939 fu espulso definitivamente dal partito e privato delle cariche.
Avv. Arcangelo Cammarata
Arcangelo Cammarata - San Cataldo
Allo sbarco degli alleati nel 1943, fu nominato prefetto di Caltanissetta su indicazione del vescovo Jacono. Tenne l’incarico per qualche mese ed ebbe poi la nomina a commissario all’alimentazione in Sicilia. Aderì alla Democrazia Cristiana e nel 1946 fu il primo sindaco eletto democristiano di San Cataldo. Godette della stima e della fiducia del vescovo Jacono. Anche dopo la morte di quest’ultimo, continuò ad avere rapporti di piena fiducia con i successori. Fino alla morte fu delegato del vescovo per l’amministrazione dell’Ospedale «M. Raimondi» di San Cataldo. Morì il 21 luglio 1977.

Arcangelo Cammarata è figura rappresentativa di quel laicato cattolico, piuttosto ristretto, di professionisti, provenienti da famiglie tradizionalmente molto legate alla Chiesa diocesana, che ebbero funzioni di guida nelle organizzazioni cattoliche dopo il ritiro del clero dai compiti di direzione nel campo politico e in quello delle opere economico-sociali cattoliche. Egli inoltre fu molto vicino ai vescovi succedutisi alla guida della diocesi nissena, ai quali prestò delicati servizi legali e amministrativi. La sua vicenda si può ricostruire consultando la corrispondenza abbondante di Cammarata con il vescovo Jacono, che è conservata tra le carte di quest’ultimo nell’Archivio Storico Diocesano.

Suoi articoli si trovano nelle annate de Il Popolo, periodico del Partito Popolare di Caltanissetta (1920-24). I suoi scritti sono ora raccolti nel volume Scritti sul sindacalismo e la coooperazione, a cura di Cataldo Naro, Centro Studi sulla Cooperazione «A. Cammarata», San Cataldo 1986. Per alcuni cenni sulla sua biografia cf. A. Emma, La morte dell’avv. Arcangelo Cammarata. Una vita al servizio della Chiesa, in Monitore diocesano [di Caltanissetta] 70 (1977) pp. 79-80.
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